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Atti consiliari Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 9 DEL 3 NOVEMBRE 2010
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conoscermi, non mi va mai di anticipare cose
se non quando sono di lì a realizzarsi, quindi
non l’ho detto ma il Piano è stato rinviato di
qualche giorno, una prima volta perché gli
stessi due Ministeri erano abbastanza sorpresi
dalla quantità di lavoro che avevamo inviato
e quindi avevano bisogno di più tempo per
esaminare la documentazione, perché
evidentemente c’è una sfiducia verso questa
Regione, una sfiducia che anche questa volta
lasciava pensare che non avremmo avuto il
coraggio di fare le cose che invece abbiamo
fatto. E poi il secondo rinvio l’ho chiesto io,
naturalmente, perché volevo essere sicura che
questo miliardo e 600 milioni fosse la cifra
ulteriore con la quale mi dovevo confrontare,
e dovevo soprattutto, come ho detto in questa
breve relazione, trovare le coperture in
assenza, ripeto, del fondo di
accompagnamento.
Quindi credo che quello che abbiamo
ottenuto sia stato un risultato straordinario:
risorse sbloccate immediatamente,
attivazione della procedura che porterà agli
strumenti legislativi per lo sblocco dei Fas,
per lo sblocco del turnover, per il nuovo
mutuo. E’ il massimo risultato possibile.
Io oggi sono qui, come ho fatto con le
organizzazioni sindacali e con i sindaci, per
ascoltare quelle che sono ovviamente le
indicazioni del Consiglio, sempre
nell’assoluta consapevolezza che agisco in
una situazione di commissario, che peraltro,
come avrete avuto modo di sentire, è anche la
situazione che ha impedito alla nostra
Regione di avere un ulteriore abbassamento
del rating da parte delle agenzie di rating, si
legge nel verbale di questa conferma del
rating, anche se quando siamo arrivati, nel
mese di aprile, ci avevano già di fatto
declassato, abbiamo chiesto noi quindi di
poter operare con l’assestamento di bilancio e
con la sanità per evitare anche questa
ulteriore sciagura.
Ecco, si legge con chiarezza che parte del
merito è della manovra di assestamento, il
resto è nella gestione commissariale della
sanità che ha consentito, appunto, di portare
intanto dei risultati tangibili e di mettere in
campo strumenti che stanno indirizzando il
Lazio verso la sua virtuosità.
Quindi da questo momento in poi dico che
ho orecchie per ascoltare, cervello per
ragionare e credo anche pazienza per arrivare
a condividere un percorso che io non vorrei
rimanesse esclusivamente a merito di una
parte del Consiglio. Vorrei che questa
rivoluzione che abbiamo messo in campo
possa essere spesa da tutti coloro che
legittimamente, attraverso un voto popolare,
siedono in questo importante Consiglio
regionale.
Penso che se tutti saremo convinti di
operare in questo senso, noi potremmo
consegnare alla storia una legislatura della
quale si parlerà molto, perché dopo tanti anni
per la prima volta forse verremo riconosciuti
come coloro che non solo tolgono il Lazio
dall’indebitamento e offrono un servizio più
moderno, che è quello che i cittadini ci
richiedono, ma che lo offrono a tutto il Paese.
Perché io sono abbastanza stanca - e credo
lo siate anche voi tutti - di sentir parlare della
mia Regione soltanto perché da sola
interviene con il 60 per cento sul totale del
debito nazionale.
E’ chiaro che poi abbiamo delle prerogative
uniche, e quindi credo che anche nella
discussione con il Governo continuerò a
portarle avanti con la stessa forza e la stessa
determinazione con la quale ho portato avanti
il piano di rientro.
Se noi saremo capaci di fare questo, allora
io credo che nell’ambito di questa Legislatura
non verremo ricordati, come qualcuno dice,
per aver chiuso, perché non chiudiamo
ospedali, ma verremo ricordati per aver
implementato l’offerta ai nostri cittadini, per
avere anche aperto nuove strutture e
soprattutto perché segneremo dei passaggi
storici, dove il servizio pubblico si occuperà
anche di servizi che fino ad oggi sono stati
semplicemente prerogativa dei privati.
Quindi su questo io richiamo - ma sono
convinta di trovare il vostro impegno - al
forte senso di responsabilità che tutti noi
dobbiamo sentire nel momento in cui le
Regioni si occupano come materia esclusiva
di sanità, e visto che nella nostra Regione
assorbe ancora il 70 per cento delle risorse,