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Atti consiliari Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 9 DEL 3 NOVEMBRE 2010
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stato un mio, come dire, “puntiglio”, perché
nel mentre gli Assessorati bilancio e salute
tutti i giorni mi confermavano che eravamo
in linea con i pagamenti della spesa ordinaria,
quando incontravo in diversi posti, anche
ovviamente nelle strutture ospedaliere, molti
lavoratori che lamentavano o il mancato
pagamento dei buoni pasto piuttosto che delle
ore di straordinario, questo mi ha fatto
sorgere un dubbio ed abbiamo quindi
approfondito la ricerca e, come vi ho detto, è
emerso che quei soldi che dovevano essere
utilizzati per la spesa corrente invece sono
andati in investimenti; inoltre ci sono 727
milioni per ulteriori debiti, non presenti nel
bilancio regionale, che le Asl hanno contratto
negli anni 2009 e antecedenti.
E qui ho cercato di fare quello che il
consigliere Di Carlo bene illustrava in una
intervista di qualche tempo fa.
Quindi il buco ereditato è pari a un
miliardo e 611 milioni dei quali un miliardo e
52 non emerso precedentemente in nessun
documento ufficiale, mentre il resto è relativo
al Piano di rientro del 2007/09 che poi non è
stato onorato nella sua copertura. La
principale causa di questo disastro è
sostanzialmente rinvenibile in due fattori:
incoerenza, nelle procedure amministrative di
acquisizione dei beni e dei servizi, alla
normativa di settore; totale assenza di
un’attività regionale di monitoraggio e
controllo sulle attività delle singole aziende.
Ho immediatamente disposto delle
ispezioni in loco che hanno fatto emergere
correzioni per un miliardo e 400 milioni di
euro. Abbiamo trovato, tanto per fare degli
esempi - chiunque vuole può venire a
controllare i dati con noi in Regione -,
fatture, ovviamente di importi importanti,
pagate due volte; fatture pagate per importi
superiori ai servizi resi; in una sola Asl,
quella di Frosinone, questo vale 22 milioni di
euro e purtroppo stanno già indagando le
forze dell’ordine. Solo su una azienda, San
Camillo Forlanini, abbiamo scoperto che tra
il 2006 e il 2009 sono stati spesi circa 65
milioni di euro per effettuare acquisti e per
fare ristrutturazioni, di fatto aggirando le
procedure autorizzative e di finanziamento
regionali.
Tra le spese effettuate con queste modalità,
abbiamo trovato - a titolo di esempio -
l’acquisto di una macchina per ultrasuoni
focalizzati per 1,3 milioni di euro, con una
procedura di gara - mi permetto di dire -
piuttosto ambigua, e contro il parere del
primario radiologo che dichiarava per iscritto
di non averne bisogno e senza dunque che vi
fosse un interesse pubblico; un contratto di
utilizzo di due risonanze magnetiche e di due
Tac per un importo di circa 14 milioni di
euro, a fronte di un valore dei macchinari di
4,6 milioni di euro; la costituzione di un
consorzio per lo sviluppo delle nano-
tecnologie con due partner privati, senza
esperimento della procedura di evidenza
pubblica prevista per i partenariati pubblici e
privati, con il duplice scopo di aggirare,
secondo me, varie procedure autorizzative
regionali; un contratto per la fornitura di
prodotti e servizi per la gestione dei beni
sanitari e dei farmaci con il quale
quell’Azienda si è impegnata fino al 2017.
Parlo del San Camillo perché - ormai l’ho
detto diverse volte - in quella struttura
ospedaliera abbiamo messo in campo una
procedura che sta diventando un prototipo
che man mano si sta utilizzando anche in
tutte le altre strutture.
Ho predisposto analoga ispezione in tutte le
strutture del servizio sanitario e dal mese di
dicembre partirà un sistema di monitoraggio
sulle attività di tutte le aziende sanitarie.
All’importo di un miliardo e 611 milioni è da
aggiungere ulteriore necessità di copertura
per 442 milioni, relativi alla quota di
disavanzo prodotta nel 2009, non ripianabile
mediante l’utilizzo dei fondi Fas poiché,
come tutti sapete, il Consiglio dei ministri
aveva bocciato la richiesta fatta dalla Giunta
precedente a causa - dicono loro - della totale
inadempienza della Regione su tutti i
principali obiettivi fissati dal Piano di rientro
2007/2009.
Deve essere chiaro a tutti, quindi, che mi è
stata consegnata una sanità con un debito
senza coperture di circa 2 miliardi e 53
milioni, e che mi sono trovata a gestire e ad
individuare le immediate coperture. Ricordo