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Atti consiliari Regione Lazio
IX LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 9 DEL 3 NOVEMBRE 2010
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tornerò in seguito. Un escamotage per
giustificare l’aumento di Irap e Irpef al di
sopra dei livelli massimi. Un aumento dovuto
invece alla mancata copertura del disavanzo
2009, stante il fatto che il Governo, di fronte
alle diverse manchevolezze del Presidente
commissario, ha negato le risorse Fas e ha
quindi reso necessaria l’applicazione delle
aliquote ai livelli massimi. Niente a che
vedere dunque con il debito, Presidente.
Un problema, quello della copertura del
disavanzo, che si porrà anche per il prossimo
anno, e questo è bene dircelo in quest’Aula.
E’ lo stesso tavolo di verifica, infatti, a
sostenerlo testualmente: “Si prospetta un
disavanzo non coperto per la gestione 2010
compreso nell’intervallo di 227/279 milioni
di euro, ciò anche in funzione del fatto che le
manovre previste nel Programma operativo
per l’anno 2010 non sono state garantite
pienamente”. Va da sé che anche per il 2011
avremo lo stesso livello fiscale nonostante i
suoi annunci rassicuranti. Non vediamo
infatti quali coperture possano essere
utilizzate per coprire il disavanzo 2010, in
poche parole il prossimo anno le tasse non
scenderanno. Più tasse, meno sanità per tutti,
insomma.
Mi occorre inoltre, come premesso, fare
una precisazione su quello che è stato
presentato come un buco di bilancio. Cara
Presidente, non si può parlare di buco
neanche tecnicamente, poiché la Regione
Lazio ha dal 2006, Presidente Storace,
coperto tutti i disavanzi annuali sotto lo
stretto controllo del MEF. Lei parla di dati
già noti al Ministero, alla Corte dei conti,
all’advisor contabile, al subcommissario, alle
agenzie di rating e a lei stessa, Presidente.
Oggi lei e il Ministro state lavorando su
dati forniti nella massima trasparenza dalla
precedente Giunta e consegnati lo scorso
maggio finanche con una relazione di fine
Legislatura predisposta dalla Direzione
economia e finanza. Oggi dunque è possibile
lavorare su dati certi e consultabili, cosa che
in passato non era neppure pensabile. E’ bene
a tal proposito ricordare le condizioni di
lavoro al nostro arrivo. Ne parlavamo
stamattina, Presidente Storace. Bilanci delle
Asl non approvati dal 2003, un debito, quello
sì, fuori bilancio di 10 miliardi di euro
scoperto solo dopo una lunga operazione di
trasparenza, un bilancio costantemente
approvato fuori dall’esercizio provvisorio.
Il debito di 1,6 miliardi dunque è un fatto
noto e già segnalato alle autorità competenti.
Si tratta di 575 milioni di euro dovuti alla
differenza tra le risorse che la Regione
avrebbe dovuto ricevere dallo Stato e ciò che
ha effettivamente ricevuto. Circa 700 milioni
relativi ad un disallineamento dei conti delle
aziende sanitarie rispetto allo stato
patrimoniale, oltretutto fortemente dovuti agli
interessi pagati sulle transazioni in assenza di
trasferimenti di cassa dello Stato, nonché al
conosciuto disallineamento tra produzione e
reali costi di alcune strutture classificate
“religiose” che il Governo non ha mai voluto
affrontare, 325 milioni di risorse del fondo
sanitario utilizzate per riqualificare gli
ospedali e sopperire così al blocco dell’ex
articolo 20, perché sennò non si sarebbe
chiuso il San Giacomo e non si sarebbero
assolutamente trasformate quelle strutture
sanitarie.
Poi, Presidente Polverini, è scontato che se
ci sono stati - e lei li ha denunciati per cui io
non ho dubbi al riguardo - da parte di
chicchessia degli illeciti è necessario che
siano perseguiti, e noi come sempre staremo
dalla parte della legalità, non abbia dubbi. In
ogni occasione abbiamo fatto pesare le nostre
specificità, abbiamo tutelato gli interessi dei
cittadini della nostra Regione fino a
scontrarci apertamente con il Governo. Oggi,
al contrario, il Lazio pare abbia scelto
un’altra strada.
Nel merito del Piano sanitario poi ci preme
fare alcune importanti obiezioni. Di certo
oggi sappiamo che saranno chiuse 24
strutture ospedaliere, tagliati 2865 posti letto
e che saranno aumentate le tasse. Nulla si sa
invece sui costi della riconversione
dell’assistenza ospedaliera pubblica erogata
nei piccoli ospedali potenziando l’erogazione
di prestazioni in ambito territoriale e
distrettuale.
Il taglio di posti letto previsti nel settore
delle acuzie e delle post acuzie e la